Angelica Riboni • 12 aprile 2019

LE INTELLIGENZE MULTIPLE: ma perché il principio base dell'istruzione non parte da qui?

Oggi ho letto questo articolo del grande filosofo Umberto Galimberti: "PER EDUCARE DAVVERO SERVONO CLASSI DI 12/15 RAGAZZI" (fonte - https://portalebambini.it/galimberti-numero-studenti/) leggetelo se avete figli o se lavorate nel mondo dell'istruzione, educazione ma anche se siete zii, nonni, madrine, padrini...leggetelo insomma!
Torno al concetto che mi piace: "SIAMO TUTTI DIVERSI E UNICI". Ciascuno con le sue qualità, eccellenze e difficoltà!
A scuola non ci insegnano da SUBITO che NON ESISTE UNA SOLA TIPOLOGIA DI INTELLIGENZA, non ci dicono che CE NE SONO TANTEEEE! E CIASCUNO DI NOI NE HA ALCUNE PIù SVILUPPATE DI ALTRE! 

Ho avuto la fortuna di sviluppare alcuni progetti su questo tema con ragazzi delle scuole medie, periodo scolastico molto delicato, in questi 3 anni preziosissimi, i nostri figli passano dall'essere bambini ad essere adolescenti - o micro adulti, come preferisco definirli. 

In questo breve periodo le rivoluzioni interiori e le trasformazioni fisiche si sommano ad un "nuovo modo di fare scuola", si inizia a doversi confrontare con i voti "veri" e le valutazioni del proprio sé che prima venivano filtrate completamente da maestre e genitori, si passa dalla maestra ai professori, si inizia a dare del Lei... 
In questi anni viene anche richiesto di iniziare a comprendere chi si è e chi si vuole diventare, è il momento in cui viene fatta la scelta del percorso scolastico medio superiore che si vorrà intraprendere, e questo significa che, nel pieno della bufera della rivoluzione personale di ciascun ragazzo, gli viene chiesto di avere la lucidità di iniziare a capire chi sono e dove vogliono andare, che impresa mastodontica! E senza nessun reale aiuto!

Condividere con i ragazzi il mondo delle Intelligenze Multiple e confrontarmi con loro sul valore dei talenti personali e su come questi siano espressione di INTELLIGENZE, è stato emozionante e illuminante...

(to be continued)

Se nel frattempo sei interessato all'argomento, puoi dare un'occhiata ai progetti realizzati con l'Associazione Torre dell'OCA e la Scuola Media Bianco di Fasano!
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Questo un tema che mi sta particolarmente a cuore da sempre e ancor più da quando Amelia è entrata nella mia vita ed ho iniziato a chiedermi: perché il "suo essere con Sindrome di Down" viene considerato come "un essere che ha qualcosa in meno degli altri" e poi, chi sono questi altri così uguali tra loro? Il metro di misura è l'intelligenza? E quale? Di quella emotiva Amelia ne è ampiamente provvista... per quanto riguarda la memoria... è un computer... e la capacità di far ridere... non è considerata segno di intelligenza? Mi piace pensarla così: In un mondo in cui l'omologazione e la necessità di sentirsi come gli altri la fa da padrone, essere "come Amelia" è una gran fortuna! A lei non interessa come sei o cosa pensi di lei, si ama e non si pone il problema. Da qui, da lei, nasce il mio pensiero che mi spinge a sviluppare progetti che valorizzino le diversità di ciascuno così che possano diventare ricchezza per tutti (to be continued) Nel frattempo, se sei curioso, visita la pagina " Il bello è G-local " del sito dell'Associazione Torre dell'OCA
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